Intervista a “Il Fatto Quotidiano”, 7 maggio 2016

Pubblicato il 07 maggio 2016 da Redazione in Dalla Redazione

Bassolino Fatto Quotidiano

Oggi, sabato 7 maggio, ho rilasciato a Vincenzo Iurillo de “Il Fatto Quotidiano” la seguente intervista.

Sbando totale: chi ha deciso il sì ad Ala?

Un “partito allo sbando, senza testa e senza guida, che non risponde a nessuna questione politica e dove non si capisce quale sia la sede delle decisioni, a cominciare da quella di allearsi con i verdiniani”. Antonio Bassolino guarderà alla finestra cosa combineranno a Napoli la candidata sindaco Valeria Valente e un PD in pieno psicodramma. Ma non lesina giudizi. L’assemblea provinciale di giovedì, quella in cui si doveva dare il via libera alle candidature, è andata semideserta. “Avrebbero dovuto esserci 408 persone. Erano presenti in 50. Che tristezza” ha postato su Facebook l’ex sindaco ed ex governatore della Campania. Tra i candidati c’è Antonio Borriello, l’uomo degli euro distribuiti fuori ai seggi delle primarie “graziato” dalle commissioni di garanzia dem. Uno dei motivi del disimpegno di Bassolino. Mentre il bassoliniano Antonio Marciano non nasconde “imbarazzo” per l’intesa con Verdini.

Bassolino, perché “tristezza”?

Non è mancato il numero legale, sono mancate proprio le condizioni politiche. Erano in 50, non 200 o 205. Pochissimi. Sconcertante. Era assente pure la candidata sindaco. C’era però il segretario di Napoli, Venanzio Carpentieri. Che non ha risposto a nessuna questione politica sollevata durante la discussione. A cominciare dalle alleanze. Ed allora chiedo: in quale sede vengono decise, se quella preposta non ha deciso?

Ormai l’intesa tra Ala e la Valente è cosa fatta.

Non voglio entrare nel merito. Però dico: mentre a Roma si discute molto all’interno del PD se Verdini e i suoi fanno parte in modo organico o disorganico della maggioranza parlamentare e di governo, a Napoli sembra che ci sia un’alleanza organica, tanto che Ala presenterebbe una lista alleata col PD e dunque farebbe parte di una coalizione politica e programmatica. E una cosa molto impegnativa per loro e per il PD di Napoli. Chi l’ha decisa nel PD? E dove? Ma si può andare alle amministrative di Napoli così? Ma che partito è questo? Paradosso dei paradossi: quando ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr), pur in presenza di pochissime persone, qualcuno ha posto il tema, il segretario nelle conclusioni non ne ha neanche fatto cenno.

Perché tante assenze a una assemblea così importante dopo le polemiche sulle primarie dei presunti brogli?

E’ il segno di un partito in crisi e allo sbando, senza guida e senza testa, dove le persone sono demotivate. Inoltre, diversi sono andati già via dal Pd ma si fa finta di non vederlo e di non saperlo. L’assemblea PD doveva affrontare tre questioni cruciali: le alleanze, le presidenze delle dieci municipalità, il capolista. Il capolista del principale partito italiano in una delle città più importanti del mondo. Ma non si è risposto a nessuna delle questioni, e mentre io e lei stiamo parlando, stiamo sempre allo stesso punto: non se ne sa nulla. Almeno io, non ne so nulla. Ma io sono un semplice cittadino…

E torniamo al suo post: “Che tristezza”.

È una esclamazione che nasce da un attaccamento a una storia, che deriva dal PCI, dal PDS. Altrimenti bisognerebbe essere molto più duri.

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